Tutti ricordiamo il tormentone Imu sì-Imu no, una bolla mediatica che
ha accompagnato la vita politica istituzionale per metà 2013. È stato
sostituto, sempre con Silvio protagonista (complimenti, anche vicino al
sarcofago riesce a condizionare i nanerottoli politici di via del
Nazareno) dall’altra bolla mediatica, quella della legge elettorale.
Bene, immaginate che casino succederebbe se qualcuno grosso, qualcuno
di importante, volesse imporre una bella patrimoniale, di quelle toste.
Già, immaginate il coro dei Roberto Speranza, uno che la parte l’ha
imparata presto: “irresponsabile”, “populista” etc., e i sottili
distinguo dei sindacalisti gialli Camusso e Landini sulla patrimoniale.
Il problema, non proprio leggerino, è che la proposta di una forte
patrimoniale per l’Italia, sempre per il rigore dei conti pubblici, non
l’ha avanzata qualche populista ma la Bundesbank. Eh sì. Era in prima
pagina due giorni fa sulla Handelsblatt e su Die Welt, edizione online
di entrambe le testate.
Così, mentre le prime pagine dei
giornali italiani sono rigonfie di cose inutili, la banca centrale del
principale paese dell’eurozona ha chiesto per noi una bella stangata
(non esiste legge elettorale che risolva il problema della
rappresentanza e dei processi decisionali. Ma da prima dello
scioglimento del Pci i “riformisti” hanno provato questa droga del
politico detta "legge elettorale", e non hanno più smesso...).
D’altronde, con un’economia paralizzata cosa credete che voglia il
grande fondo estero, come garanzia, per comprare i nostri titoli? Ma i
nostri patrimoni! Grandi e piccoli che siano, basta non averli alle
Cayman (come lo sponsor di Renzi). Così vuole la Bundesbank.
E che rapporto c’è tra queste necessità della Bundesbank e il decreto
Imu-Bankitalia presentato
furbescamente alla televisione e alle camere?
Se qualcuno crede che le comparsate della Boldrini servano per
garantire il rispetto alle istituzioni, viva il suo Nirvana e non
proceda oltre nella lettura. Sennò ascolti un dettaglio. Prima di tutto
mettere l’Imu nel decreto è costruire un cavallo di Troia (absit injuria
verbis) per far passare tre perle:
1) L'aumento dell'acconto Ires.
2) La “sanatoria” sul gioco d’azzardo, che è un regalone a tutte le agenzie che dovevano somme astronomiche allo Stato.
3) La sterilizzazione del potere di veto del ministero dei beni
culturali e (sic) del Ministero dell’Ambiente sulle dismissioni (e vai
con nuovi ecomostri).
E qui arriva la perlona contenuta nel decreto Imu che prende anche il
nome del gioiello, diventando decreto Imu-Bankitalia. Cosa prevede il
gioiello?
1) La legittimazione della proprietà privata dell’ente che solo
nominalmente resterà pubblico (nomina del governatore, vero Re Pipino
della situazione)
2) L’impossibilità del potere pubblico di poter dire alcunché sulla
compravendita delle quote di Bankitalia (quindi se qualcuno o qualcosa
che ha interessi che non coincidono con quello nazionale prende piede in
Bankitalia, il pubblico non può porre veti. Solo per questo Napolitano
meriterebbe l’impeachment, altro che...)
3) Si apre legalmente la strada ad un patto di sindacato, esplicito o
occulto, dove una serie di soggetti finanziari che entrano nelle banche
italiane fanno cosa gli pare di Bankitalia (guarda caso tre giorni fa
qualcuno ha fatto la spesa con i titoli bancari italiani che sono andati
anche a -16 in una seduta).
4) Le privatizzazioni possono essere pilotate da questo patto di
sindacato ormai legittimabile da questo decreto (vedi vicenda Cassa
depositi e prestiti).
5) Il patto di sindacato (cioè l'insieme delle regole volte a
determinare l'assetto della proprietà di una società), possibile e
sostenibile da hedge fund che hanno un portafogli largo quanto il nostro
Pil, può a questo punto controllare l’oro di Bankitalia a sostegno
dell’euro. Proprio come desidera la Bundesbank. E ce la vedete questa
nuova Bankitalia, in mano a tutti fuorché all’Italia, opporsi nel caso
alla patrimoniale come desiderata dalla Bundesbank? "Ragassi" - avrebbe
detto il povero Bersani - “Sciamo in Europa..”.
A questo punto anche un elettore di centrosinistra, cioè uno che in
politica fa uso di droghe nemmeno tanto leggere, capisce la verità. Che
la “crescita” non esiste, non ci sarà. Ma solo un periodo di estrazione
di risorse da questo paese. Fino a quando non ci sarà nulla da estrarre e
i nostri giovani accetteranno salari da 250 euro il mese, competitivi
con l’Ucraina che spinge per entrare in Europa a costo della guerra
civile, facendosi prendere per fame. in un paese dai prezzi tedeschi
causa tasse e balzelli.
Tutto questo ha un nome nei manuali di concorrenza economica. Si
chiama strategia del “Beggar thy neighbour”. Ovvero: porta il tuo vicino
a mendicare. Ci guadagnerai un sacco. Specie se nel paese del tuo
vicino ci sarà qualche servo che dà del populista e dell’irresponsabile a
chi si opppone al saccheggio.
Link: Bankitalia, una privatizzazione che incatena l'Italia all'euro
La proposta della patrimoniale della Bundesbank è all'opposto della
patrimoniale "de sinistra". Si tratta semplicemente di tassare e spedire
in Germania. "Prima" deportavano uomini e ricchezze e mettevano tutto
nei vagoni piombati. Ora sono solo interessati alle ricchezze, ma senza
disturbare il traffico ferroviario.
Fonte: www.senzasoste.it
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