lunedì 27 gennaio 2014

Il cosiddetto “debito pubblico”: dalla truffa al terrore

Il cosiddetto “debito pubblico”: dalla truffa al terrore

214Quando in prima pagina non c’è il “fenomeno” Renzi, pompato all’inverosimile per rendercelo simpatico, ci si può trovare un altro tormentone del momento, la “lotta all’evasione”.
Notizia del giorno: “52 miliardi sottratti alle tasse”:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/daassociare/2014/01/23/-Gdf-400mila-controlli-scontrini-su-3-irregolare-_9948115.html
Sparati così, in prima pagina, 52 miliardi sembrano una cifra stratosferica, da sogno, alle orecchie dell’italiano medio che pedala tutto il giorno per la “pagnotta” non avendo mai tempo per pensare ad altro. Lo stesso “uomo della strada” infarcito  di “certezze” in materia economica e finanziaria, quanto mai stravaganti ed illogiche, propinategli dagli “esperti” che l’han convinto che “il problema” siano “la casta” e “gli evasori”.
Ma… a quanto ammonta il famoso “debito pubblico”, il quale – non lo si ricorderà mai abbastanza – è primariamente generato dall’indebitamento che lo Stato s’infligge (“legalmente”!) conl’emissione di “titoli del debito pubblico” (sui quali corrisponde un interesse da capogiro) in cambio della proverbiale carta straccia della BCE?
Bene, se non ve lo ricordate, ve lo ricordo io: abbiamo superato la fatidica soglia dei 2.000 miliardi!
Allora, cosa sono 52 miliardi in confronto a 2.000?
Sì dirà, beh, fanno brodo anche quelli (cioè, il 2,5%…). Ma se questo ragionamento fosse valido, perché allora lo Stato, così solerte nel controllare gli scontrini ed altre pinzillacchere come le mutande e i cioccolatini regalati da questo o quell’assessore, non ha preteso i 98 miliardi “sottratti alle casse dello Stato” da parte dei gestori delle slot machine, preferendo patteggiare con costoro (che notoriamente sono più che in ‘odor di mafia’) una cifra irrisoria?
La verità è che questo “debito pubblico” - come già abbiamo avuto modo di spiegare con dovizia di particolari - è destinato ad aumentare esponenzialmente, e questo lo sanno tutti, compresi Monti, Letta, Saccomanni e tutti gli altri paladini della “legalità” e fautori delle “privatizzazioni”. Che non si sognano nemmeno nell’anticamera del cervello di mettere in discussione il meccanismo di generazione del “debito pubblico” contratto – si badi bene – soprattutto coi “grandi investitori” (e non col pensionato che nasconde i Bot sopra lo scaldabagno, come faceva mio nonno). Che poi son gli stessi che, a quel punto, hanno il potere di far cadere un governo con la scusa dello “spread”.
Che bel giochino si sono inventati: una cappa di terrore vero e proprio, per non far fiatare nessuno, imporre a tutti la museruola e far rigare diritto, in ossequio ai diktat del potere dell’usura che divora i frutti del sudore della nostra fronte e, fondamentalmente, anche le nostre vite.
Già, quand’è che diranno che anche queste sono state “sottratte alle casse dello Stato”?

Fonte www.ariannaeditrice.it

TRATTO DA informarexresistere.fr

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