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giovedì 23 gennaio 2014

Segnalazioni di gennaio - TANKERENEMY


Diamo subito spazio alla notizia più ignorata dai media di regime: si riferisce ad un fatto che all'apparenza non è connesso al tema della geoingegneria clandestina: in realtà, pero, si inquadra nello stesso disegno di programmata devastazione della biosfera. Ci riferiamo alle fughe radioattive dal reattore nucleare di Fukushima: la radioattività sta sterminando la flora e la fauna dell’Oceano Pacifico, ormai ridotto ad una morta palude. I radionuclidi stanno inoltre causando un pauroso incremento di patologie tra gli abitanti della costa occidentale degli Stati Uniti. E’ un disastro che non mancherà di ripercuotersi, prima o dopo, in tutto il globo. La catastrofe di Fukushima si aggiunge all’ininterrotta attività chimico-biologica che sta portando il pianeta al collasso.

Nelle prossime settimane le armi chimiche, appartenenti ai mercenari che tentano di rovesciare il governo di Assad, per conto di Stati Uniti ed Israle, saranno distrutte nel Mediterraneo con il metodo definto "idrolisi". Milioni di litri di acqua contaminata saranno scaricati in un mare chiuso, con tutte le terribili conseguenze del caso e ciò nell'asssordante silenzio dei media di regime.

Se si procederà lungo questa strada, l'attuale crisi finanziaria sembrerà uno scherzo, quando le risorse alimentari cominceranno a scarseggiare e ad essere contaminate.

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Dalla tragedia giapponese, ad una scoperta tragicomica: segnaliamo una curiosità inerente alla celebre enciclopedia della Rete.

Accedete a Wikipedia e digitate il lemma "Geoingegneria" nella casella in alto a destra. La ricerca in lingua italiana non darà buoni frutti: nella scarna voce, infatti, si evoca la ''teoria del complotto''. L'aspetto singolare di questa semplice operazione è il seguente: cambiando sulla sinistra dello schermo la lingua di accesso alla nota enciclopedia telematica, le informazioni mutano radicalmente.

Anche non conoscendo gli altri idiomi, si può sempre usare il traduttore automatico, copiando il link e incollandolo nell'apposito spazio per avere la versione in italiano. Chi possiede Chrome può avvalersi del traduttore interno. Abbiamo provato ed il risultato è stato molto interessante. L’unica accortezza è quella di verificare sempre la data dell'ultimo aggiornamento in fondo alla pagina: si sa che su certe questioni le informazioni sono costantemente riviste ed edulcorate.

Comunque sia, se non trovate interpolazioni e censure dell'ultima ora, vedrete con i vostri occhi. Ciò che in Italia è considerato ''teoria della cospirazione”,' esiste per il resto del mondo. Questa è un’ulteriore conferma che circa temi spinosi il controllo su Wikipedia Italia, per opera del C.I.C.A.P. e dei servizi associati, è totale!

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A proposito di geoingegneria “ufficiale”, apprendiamo che è l’infame C.I.A. a finanziare un progetto di modifica climatica, elaborato dall’Accademia nazionale delle scienze. Sono stati stanziati già 630.000 dollari per interventi sui fenomeni atmosferici. L’alibi è sempre lo stesso: contrastare il cosiddetto “global warming” innescato invero, come gli sconvolgimenti tettonici, da decenni di operazioni abusive e perniciose, all’origine pure del tremendo flagello di freddo polare che ha percosso di recente la Nuova Inghilterra.

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Come interpretare questa morsa di gelo con punte di 53 gradi sotto zero? I geoingegneri hanno perso il controllo della situazione o assistiamo alle conseguenze di un piano finalizzato alla “deliberata rovina del tempo meteorologico”, per mutuare una dicitura della compianta dottoressa Sandra Perlingieri? La perturbazione, accompagnata da neve, algide raffiche e temperature siberiane, ha provocato tra l’altro la morte di moltissimi senzatetto a New York ed in altre metropoli: in fondo per la feccia anche questa è una gradita forma di depopulation. La situazione ricorda lo scenario descritto da Roland Emmerich nella pellicola “The day after tomorrow”… un’intuizione? Il dibattito ferve: la Terra si sta riscaldando o si sta raffreddando? Il giorno in cui sarà interrotta la geoingegneria illegittima potremo raccapezzarrci: per ora assistiamo ad un caos climatico di proporzioni ciclopche con un effetto domino che non lascia presagire alcunché di buono.

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La quotidiana, micidiale “aerosolterapia” non incide purtroppo solo sugli eventi atmosferici: è ormai assodato che il “trattamento da scie chimiche” sta riempiendo gli organismi di veleni. In Arizona alcuni cittadini hanno eseguito delle analisi del sangue da cui emergono valori altissimi di bario e di alluminio, a volte anche di dieci volte superiori ai parametri di soglia!

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Concludiamo con un estratto da un documento governativo statunitense:

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“Lo scopo di questo lavoro è quello di delineare una strategia per l'uso o di un futuro sistema di modificazione del clima per conseguire obiettivi militari.

Negli Stati Uniti la modificazione del clima diventerà verosimilmente una parte della politica di sicurezza nazionale insieme con cooperazioni internazionali. Il nostro governo persegue questa politica a vari livelli che potrebbero includere azioni unilaterali, la partecipazione in un quadro di sicurezza come la N.A.T.O., la sinergia con un'organizzazione internazionale come l'ON.U. o la partecipazione ad una coalizione. […]

Gli UAV (i droni, n.d.r.) creano uno scudo di cirri artificiali per disorientare il nemico e per la sorveglianza ad infrarossi. Contemporaneamente i riscaldatori a microonde producono una scintillazione localizzata per disturbare il rilevamento attivo tramite radar ad apertura sintetica (SAR) e sistemi come il SARSAT, che saranno ampiamente disponibili entro il 2025. Le operazioni di inseminazione delle nubi provocano intensi temporali, limitando gravemente la capacità del nemico di attuare strategie difensive. Il WFSE controlla l'intera operazione in tempo reale.

La tecnologia può essere descritta come segue. Proprio come un tetto di catrame nero assorbe facilmente l'energia solare e, successivamente, irradia calore durante una giornata di sole, il nerofumo assorbe facilmente la radiazione solare. Quando è disperso in forma microscopica o in polvere" nell’aria su una grande massa d'acqua, il carbonio aumenta di temperatura, riscaldando l'aria circostante. In questo modo aumenta il grado di evaporazione dell'acqua sottostante, così che si generano nubi e precipitazioni”.

Dal testo si evince che è impiegato il carbonio in nanotubi per catturare l'umidità atmosferica e per gestirla nei contesti più disparati. Inoltre i cirri chimici sono caricati di energia elettromagnetica per non consentire ai satelliti nemici di campionare la superficie terrestre tramite alcuni sistemi satellitari”.

Pare proprio che ciò si stia verificando in questo periodo. Esiste dunque una mole impressionante di prove: chi oggi si ostina a negare la realtà della geoingegneria clandestina o è tonto o è in perfetta malafede.

To do or die...


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Fonte: www.tankerenemy.com

sabato 18 gennaio 2014

Decretata la morte del Mediterraneo con l'affondamento delle armi chimiche siriane

Finalmente una bella notizia. Le armi chimiche siriane saranno trattate con l'idrolisi e poi affondate tra Malta, Grecia e Italia. Prima però saranno stoccate in Calabria, l'area a maggior rischio sismico e idrogeologico d'Italia che trema sotto i colpi del bombardamento chimico (chemtrails) e delle inzioni ionosferiche di onde Elf nella croista terrestre. 
Tranquilli: l'approdo dell'arsenale bellico sarà a Gioia Tauro, area di pertinenza esclusiva della 'Ndrangheta, la più pericolosa organizzazione criminale italiana al soldo spesso dello Stato tricolore per il lavoro sporco commissionato dai nostrani servizi segreti, come ha rivelato qualche anno fa un generale dei carabinieri (operativo nel servizio di intelligence) durante un'audizione sottoposta a segreto di Stato.
Un arsenale di bombe tossiche estremamente pericolose per l'ambiente, minaccia la salute pubblica e l'economia delle nazioni mediterranee. 
L'arsenale chimico della Siria inizialmente era destinato a essere neutralizzato in Albania ma, dopo le forti proteste pubbliche il governo di Tirana è stato costretto - suo malgrado rinunciando ad un cospicuo gruxoxletto in dollaroni dlelo zio Sam - a declinare l'offerta, e cosi questo arsenale proibito dalle convenzioni internazionali, delle normative nazionali nonché del buon senso biologico, sarà affondato nella zona di mare ad ovest di Creta, con la connivenza criminale delle autorità di Grecia, Italia e Malta. Tra l'altro in Europa è in vigore la Convenzione di Aarhus (ratificata in Italia con legge 108 nel 2001) che sulla carte dovrebbe consitirealle popolazioni interessate di arrestare questa pericolosa manovra degli Stati Uniti d'America
 Il primo allarme è stato lanciato dagli scienziati di Democritos (Centro Nazionale di Ricerca Scientifica) di Atene e del Politecnico di Creta che parlano di «completa distruzione dell'ecosistema e del turismo». Secondo il collaboratore scientifico di Democritos ed ex presidente dell'Unione dei Chimici Greci, Nikos Katsaros, «se una tale neutralizzazione delle armi chimiche verrà effettuata tramite il processo di idrolisi, si può parlare di uno scenario da incubo. Si tratta di un metodo estremamente pericoloso con conseguenze imprevedibili per l'ambiente mediterraneo e i popoli vicini». Questi effetti saranno la necrosi completa dell'ambiente interessato e l'inquinamento finale del Mediterraneo. Il pesce sarà avvelenato dalla contaminazione cosi come la popolazione che lo consumerà.    
Solitamente le sostanze chimiche vengono distrutte tramite combustione in aree specifiche dotate di opportune infrastrutture negli Stati Uniti,  Germania, Francia, Russia e Cina. In questo caso però, trattandosi di un problema politico, nessuno vuole assumersi la responsabilità. Così ricorrono al metodo di idrolisi in mare aperto nonostante, per ammissione indiretta dei nordamericani stessi, questo metodo sia particolarmente pericoloso: infatti, il mare Mediterraneo è stato scelto proprio perché chiuso. Di un grave rischio parla il professor Evangelos Gidarakos del Politecnico di Creta, che ha lanciato l'allarme alle indifferenti autorità elleniche:
«Queste sostanze chimiche sono miscele di sostanze pericolose e tossiche, che non sono in grado di essere inattivate in modo da non causare danni agli organismi viventi solo con questo metodo». 

Secondo annunci ufficiali, le armi chimiche, dopo essere trasportate dalla Siria, saranno caricate in Italia nella nave battente bandiera U.S.A. Cape Ray e saranno inabissate tra Malta - Libia - Creta. La procedura per la l’occultamento dell'arsenale chimico della Siria dovrebbe durare circa tre mesi. Non vengono forniti ulteriori dettagli.
Secondo il professor Gidarakos  «L'armamento chimico della Siria consiste di due parti. Esistono 1.250 tonnellate di armamenti 'principali' come i gas sarin e i gas mostarda ed altre 1.230 tonnellate di sostanze precursori che sono utilizzate per la fabbricazione delle armi vere e proprie. Queste sostanze, principalmente composti chimici di cloro e fluoro, sono di per sé altamente velenose e tossiche. E poi esiste una gamma di altre sostanze acquistate dalla Siria dopo l'embargo per cui sono sia di provenienza sia di natura ignota. Anche prendendo per buone le 1.500 tonnellate ufficialmente dichiarate, non credo che tutto possa essere concluso in soli tre mesi. Ci vorrà probabilmente il triplo di questo tempo, sempre che non succedano degli spiacevoli imprevisti Tutta questa storia ricorda molto un'operazione militare ed ha poco di scientifico». 

Il professor Gidarakos sostiene che l'idrolisi di tutto questo quantitativo pericoloso produrrà una terza componente tossica che sarà formata direttamente nelle acque marine. Perché l'idrolisi non è un processo sicuro in quanto produce anche degli scarti in forma liquida.
Per la cronaca, i sedicenti "Alleati" al termine della seconda guerra mondiale, in palese violazione della Convenzione di Ginevra, hanno affondato nel Mare Adriatico, nella acque territoriali della Puglia, su bassi fodnali, e nel gol,do di Napoli, nonché nei pressi dell'isola di Ischia,    migliaia di bombe caricate con aggressivi chimici  (iprite e fosforo).

Uno studio dell'Icram (oggi Isora) ha docuemntato l'inquinamernto dell'ecostemna marino e la penetrazione dei veleni nel ciclo bio,gico.  Inoltre, durante la guerra per disintegrare la Jugoslavia, la nato, cpmrpesa l'Italia che ha partecipato ai bimbardamenti con pri velivoli dell'Aeronautica militare, centinaia di ordsigni caricati uranio impoverito sono stati scaricati nell'Adraico in 24 aree dal goldo Trieste al canale di Otranto. Tutte queste aree marine, nonostante le promesse della Nato e del governo italiano a guida del centro sinistra, non sono mai state bonificate.
I popoli del Mediterraneo, in primis quello italiano (se ancora si può definire tale) hanno il diritto e il dovere di impedire al governo terroristico degli Stati Uniti d'America di portare a compimento questo crimine contro l'umanità,  altrimenti sarà la morte certa per il Mare Nostrum. 


Fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it

mercoledì 1 gennaio 2014

L'ITALIA TREMA: IN ONDA ESPERIMENTI MILITARI NATO

di Gianni Lannes

Di naturale c'è niente. Si tratta di attività sismiche indotte dai riscaldatori ionosferici in uso alle forze armate degli Stati Uniti d'America che stanno procurando disastri in gran parte del mondo, scagliando energia elettromagnetica contro le faglie sismiche attive: Iran, Usa, Messico, Venezuela, Cile, Giappone, Grecia, Nuova Zelanda, Romania, Egitto, Spagna, Turchia, Cipro, Filippine e soprattutto Italia.

E' in atto una guerra ambientale non convenzionale e non dichiarata, vietata dalla Convenzione internazionale Enmod in vigore dal 1978.

Oggi nel Belpaese, tanto per fornire un esempio calzante, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato soltanto dalle ore 13:30 alla ore 16:40, ben 20 venti scosse nelle seguenti regioni: Piemonte, Toscana, Umbria, Marche e Basilicata. Tutte ma proprie tutte le aree colpite presentano ipocentri superficiali, ossia dai 4 ai 23 chilometri di profondità. Addirittura il 16 dicembre 2013 è stata registrata nel Golfo di Napoli una scossa con ipocentro a zero chilometri (caso unico al mondo). Ergo: la Natura non è responsabile delle azioni criminali dall'uomo in divisa e doppiopetto ordinate dai maggiordomi di Washington.

Se si estende l'analisi del predetto fattore ipocentro, dal 1999 ai giorni nostri si accerta inequivocabilmente che, appunto, il 99 per cento dei terremoti che hanno colpito l'Italia vantano una profondità "rasoterra" (per usare un eufemismo), indice di una matrice artificiale, ovvero indotta da attività bellica.



Non a caso, qualche giorno prima del catastrofico terremoto a L'Aquila mandato in onda il 6 aprile 2009 alle ore 03:32:39, le autorità del governo italiano hanno segretamente sgomberato la sede centrale della Protezione civile a L'Aquila nonché la prefettura, mentre al contempo fino all'ultimo istante avevano raccomandato la popolazione civile di restare nelle proprie case.


Non dimentichiamo che il governo Usa è responsabile unitamente a quello italiano di una strage di civile inermi ed ignari: ben 309 persone sono state assassinate in quella tragica occasione. Ora, stanno tentando di replicare su più ampia scala quel genocidio, dopo la prova dell'anno scorso in Emilia.

Il Sud Italia sarà la prossima vittima, come hanno già previsto gli esperti dello Stato tricolore. Se per la scienza i terremoti sono imprevedibili come avranno fatto gli addetti ai lavori italidioti a sapere come, dove e quando? Forse, sono stati dotati in tutta fretta, di una sfera di cristallo dai potenti padroni, pardon, alleati? E i pennivendoli a buon mercato hanno sempre il ruolo di confondere le acque, spargere menzogne e aggredire sgangheratamente chi denuncia la situazione.
  

La scienza assoggettata al potere dominante. Oltre agli esperimenti militari coperti dal segreto di Stati, c'è qualcos'altro di inquietante. Provocare onde sismiche con enormi quantità di dinamite, collocata in mare e nel sottosuolo, solo per vedere l’effetto che fa. In un'area notoriamente sismica non desta sospetti: male che vada è stata la natura. L'ignoranza spesso prevale nel senso comune. Chi osa mettere in dubbio le attività scientifiche? Anonimi ed ignoti mi hanno invitato a tenere la bocca chiusa e ad occuparmi di altro, mentre qualche noto esperto, all’ultimo momento ha ritrattato dichiarazioni compromettenti  (registrate consensualmente ed a me offerte spontaneamente). Altri mi hanno perfino minacciato di chissà quali conseguenze se solo avessi osato parlarne pubblicamente. Bene, hanno fatto male i loro calcoli e non mi hanno impressionato.Questa verità indicibile va raccontata, non è possibile occultarla. Sono un uomo, prima di essere un giornalista ed uno scrittore: non posso tacere. Ecco le premesse.

ESC è l’acronimo di European Seismological Commission. La Commissione Sismologica Europea è nata a metà degli anni ’50 sotto l’impulso del Governo degli Stati Uniti d’America, usufruendo di finanziamenti a stelle e strisce ed unità navali della Nato (alla voce Saclant). Inizialmente furono usati i residuati bellici messi a disposizione dai governi anglo-americani. A quel tempo in Italia fu creato il Gruppo Grandi Esplosioni, che appunto, ha utilizzato enormi cariche di esplosivi - dal 1968 al 1998 - per portare a termine le esplorazioni sismiche in mare e sulla terraferma e tracciare profili. Tale attività ha provocato sismi artificiali. In ragione della perdurante congiura corporativa l’opinione pubblica non ha mai saputo niente. Nell’ambito della ESC per decenni è stata attiva la sottocommissione SC-D (Deep Seismic Sounding), coordinata a livello nazionale dal Gruppo Italiano Grandi profili, che comprendeva le seguenti istituzioni: Osservatorio Geofisico Sperimentale di Trieste, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituti di Fisica Terrestre delle Università di Milano, Trieste, Genova, Napoli, lecce, Cosenza, Catania, Palermo, Osservatorio Vesuviano di Napoli. Le attività sperimentali sono state riportate in appositi Activity Reports Ecco cosa si legge a firma del professor Carlo Morelli, in un rapporto intitolato “An historical perspective to the CROP Project” (Una rassegna storica del Progetto CROP):

«Per l’attività promozionale ed operativa del neo-costituito (1958) OGS e con la partecipazione attiva degli Istituti universitari e CNR (dal 1968), si è sviluppata in Italia nell’immediato dopoguerra un’attività di ricerca coordinata per lo studio della crosta intermedia e profonda, con i metodi della sismica attiva. Dal 1956, per rispondere anzitutto alla richiesta di collaborazione internazionale, le ricerche hanno interessato dapprima le Alpi, estendendosi poi a tutta la Penisola ed ai mari circostanti, ed integrate con gli altri metodi geofisici pertinenti (gravità, geomagnetismo, flusso di calore). Fino al 1986 sono stati così osservati in terra 21.160 km di profili di Sismica a Rifrazione Profonda (DSS) ed in mare 40.000 km di Sismica a Riflessione (MS), che hanno consentito una prima conoscenza regionale della crosta. Lo sviluppo a cura di un Consorzio di Università americane negli anni ’70 dei metodi della sismica a riflessione in terra per renderli idonei anche alle grandi profondità con i dettagli necessari (COCORP; BARAZANGI & BROWN, 1986), ha indotto il Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida (GNGTS) del CNR a proporre (1985) il Progetto CROsta Profonda (CROP), indicato in figura 3 e realizzato dal 1986 al 1991, con la partecipazione anche dell’ENI e dell’ENEL».
Attualmente le tecniche esplorative si sono raffinate: oltre agli esplosivi utilizzano in mare i cannoni Air Gun che qualche anno fa hanno provocato la morte per “embolia gassosa a livello coronarico” di ben sette capodogli nel Mare Adriatico.
Ho cominciato a scavare ed scovato il coinvolgimento diretto in queste imprese addirittura di una delle più potenti multinazionali degli armamenti: si tratta della Raytheon.

Ricostruendo le numerose campagne di sismica crostale in Italia ho rilevato alcune particolari coincidenze con eventi sismici che hanno provocato la morte di migliaia di persone ignare. Qualche documentato esempio: Friuli Venezia Giulia (1976) ed Irpinia (1980). Nel rapporto denominato L’esplorazione sismica profonda in Italia: dati “Deep Seismic Sounding” (autori: Ferrari R., Miglioli P.L., Maistrello M., de Franco R., Corsi A.) sono presenti due mappe della Penisola italiana che evidenziano parecchi esperimenti: con linee e punti di scoppio in mare e sulla terraferma. Recenti ricerche di biologia marina hanno evidenziato la presenza di TNT nella fauna del mare.

Se i terremoti sono imprevedibili, come sostiene a spron battuto la scienza in materia, allora come ha fatto il professor Enzo Boschi (ras per decenni dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, condannato recentemente dal Tribunale di L'Aquila a 6anni di reclusione per la strage del 6 aprile 2009) a prevedere quello disastroso in Sicilia il 13 dicembre 1990?

E’ doveroso che la magistratura quanto prima apra un’inchiesta su tutte queste attività coperte dal pretesto scientifico, perché le conseguenze non sono mai state valutate. E come disse il Presidente della Repubblica Sandro Pertini il 25 novembre 1980, sulle rovine del terremoto in Campania, «il modo migliore per ricordare i morti è quello di pensare ai vivi».  
http://www.isprambiente.gov.it/files/pubblicazioni/periodicitecnici/memorie/memorielxii/crop-1-morelli.pdf




ITALIA: ESPERIMENTI DI TERREMOTI ARTIFICIALI



 
esperimenti per scatenare terremoti: linee di scoppio!

























Chi sa tace. Però... il muro di gomma inizia a sgretolarsi. A partire dal 1956 la NATO, ed i governi USA & Italia hanno concesso ai cosiddetti scienziati enormi quantitativi di residuati bellici per fare esperimenti sui terremoti! 

La popolazione italiana, tuttavia, non è mai stata né avvertita né informata. E non sono mai stati approntati piani di sicurezza operativa durante e dopo le prove. I luminari della sismologia tricolore - spesso baroni universitari - non hanno mai stilato piani di sicurezza e valutato le conseguenza di tali azioni di "ricerca".
Un altro fatto incontrovertibile: è sotto gli occhi del mondo: la scienza è assoggettata al potere politico, militare ed economico!
Belice (1968), Friuli (1976), Irpinia (1980): terremoti disastrosi che hanno causato migliaia di vittime e distruzioni. Dietro c’è la mano dell’uomo? In ogni caso per ragioni di cosiddetto “studio” alcune università ed il Cnr hanno praticato un’attività scientifica con impatti devastanti sugli equilibri naturali. Un gruppo di “ricerca scientifica” che ha usato per decenni quantità gigantesche di esplosivo convenzionale per scatenare sismi, senza particolari accorgimenti precauzionali e addirittura senza alcuna valutazione di impatto ambientale.

Ecco le rivelazioni del professor  Ignazio Guerra, docente di sismologia del dipartimento di fisica dell'Università della Calabria. Alla luce di quanto emerso adesso, sarebbe opportuna un'accurata indagine giudiziaria senza sconti a nessuno. I reati di strage non vanno in prescrizione. Tanto per appurare responsabilità e conseguenze.

Professor Guerra esistono i terremoti artificiali?

Guerra: «I terremoti artificiali vengono provocati in maniera industriale a scopo di ricerca scientifica e ricerca mineraria. A scopo di ricerca scientifica, una volta abbiamo programmato una esplosione di cariche di dinamite da dieci tonnellate, nel Golfo di Taranto perché al momento dello scoppio programmato, una serie di persone con i sismografi portatili erano posizionate ogni 10-20 km lungo la linea che unisce l’Italia alla Yugoslavia, e questo nel 1973, in modo da registrare le onde sismiche prodotte dai terremoti artificiali. Abbiamo realizzato tanti altri esperimenti di questo genere anche sulla terraferma usando camion imbottiti di dinamite. Si scavano buche profonde anche 150 metri nel sottosuolo e si riempiono di candelotti di dinamite avvitati l’uno sull’altro, registrando con sismografi l'effetto dell'esplosione».

Chi ha eseguito questo genere di sperimentazione?

Guerra: «Il “Gruppo Esplosioni” di cui io ero stato uno dei padri fondatori, sponsorizzato dal CNR, a scopo di ricerca scientifica. Questa linea di ricerca che ormai è ormai obsoleta, veniva anche detta della “sismica a rifrazione profonda” o D.S.S. che è l’acronimo Deep Seismic Soundings. Nel 1975 siamo andati a fare degli scoppi a sud ed a nord dell’Himalaya, siamo stati anche in Pakistan a fare terremoti artificiali».

Perché interventi così intrusivi e pericolosi?

Guerra: «I terremoti, che la gente normale vede soltanto come causa di preoccupazione, in realtà, per gli studiosi, sono anche uno strumento di lavoro e sono tanto utili che quando non ci sono li provochiamo artificialmente . Dopo il 1974, chiamammo il Gruppo Esplosioni, “Gruppo grandi profli sismici” e c’eravamo noi dell’Osservatorio Vesuviano, il Laboratorio della geofisica e della litosfera di Milano, l’Università di Trieste, l’Osservatorio di geofisica e sperimentale di Trieste ed eravamo un gruppo di ricerca che chiedeva ed otteneva. Quello che sappiamo oggi sull’Italia deriva anche da questi profili che noi abbiamo esplorato negli anni Settanta ed Ottanta».

Quando si provocano terremoti artificiali viene avvisata la popolazione?

Guerra: «No! Lo sa chi lo deve sapere. Quando facevamo le prove c’era qualcuno che andava a contrattare con il proprietario del terreno scelto e si chiedeva di fare un buco dal quale caliamo delle cariche di dinamite, in cambio del pagamento del raccolto dell’anno. Ovviamente siccome trasportavamo grosse quantità di esplosivo bisognava anche rispondere a delle regole come informare dell’itinerario, dell’orario. Ma non eravamo tenuti ad avvisare la popolazione».

Tali cariche esplosive in mare e nella terra hanno causato inquinamento ambientale?

Guerra: «Beh, quando si sparavano cariche di qualche tonnellata certamente si, è uno dei motivi per cui questa linea di ricerca dagli anni  ‘85-’86 è stata abbandonata».
 
Attualmente quali sono i processi che vengono attuati?

Guerra: «C’è stato un progresso tecnologico molto spinto. Oggi le esplosioni che si fanno con la sismica in acqua sono molto meno potenti specie quando si va su acque profonde. Si ha una esplosione mediamente ogni 20 secondi anticipati da cariche piccole per allontanare la fauna. Ed in questo caso si arriva a fotografie del sottosuolo davvero eccezionali. Questa tecnica si chiama della sismica a riflessione con molti scoppi ravvicinati. Nella sismica a rifrazione le onde si rifrangono e risalgono in superficie ma le misurazioni sono meno precise».
qualche riferimento:
http://reward.mi.ingv.it/dol98_cilea.pdf


Fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it